Fantascienza
Thriller
Storico
17/06/2025
L’odore di muffa e di pelle conciata aleggiava nell’aria della piccola biblioteca di Santa Maria Novella, nascosta oltre una grata di ferro battuto che pochi sapevano aprire. Era un mattino umido di marzo del 1492, e Firenze, come sospesa, sembrava trattenere il fiato tra il passato e il futuro. Matteo, figlio di un speziale ma cresciuto tra codici miniati e margini annotati, sedeva curvo su un tavolo lungo quanto una barca. Aveva appena ricevuto, con una stretta di mano e uno sguardo fugace, un rotolo legato da un nastro nero. Nessuno gli aveva detto cosa contenesse. Ma il sigillo spezzato all’estremità, con una M incisa nell’oro, gli aveva fatto tremare il polso. Lo srotolò con delicatezza, trattenendo il respiro. Le parole, sbiadite ma nitide, danzavano sotto la luce tremolante di una lampada a olio. Parlava di un patto, stretto quarant’anni prima, tra uomini che oggi erano polvere e statue. Un patto che, se rivelato, avrebbe potuto far tremare le fondamenta del potere mediceo. Ma era un’altra frase che lo fece gelare: “La verità dorme sotto vetro, protetta dal fuoco del silenzio.” Chi aveva scritto quella frase? E perché proprio a lui era arrivata? Non era nessuno. Non ancora. Solo un copista attento, uno che sapeva leggere le omissioni tra le righe. Fuori, i rintocchi del Duomo ruppero il silenzio. Dodici colpi. Troppo presto per una visita, eppure qualcuno bussava alla porta della biblioteca. Tre colpi secchi, poi uno più debole. Matteo si irrigidì. Sotto al tavolo, scivolò la pergamena nel risvolto della tunica, si alzò e andò ad aprire. La figura che gli apparve era quella di un frate, ma gli occhi no. Gli occhi erano troppo vivi. Troppo inquieti. — Tu sei Matteo? — chiese l’uomo. — Dipende da chi domanda, — rispose lui, con un filo di voce. — Hai letto il rotolo? Il ragazzo non rispose. Ma il suo silenzio fu sufficiente. Il frate fece un cenno con il capo e, in un solo gesto, estrasse dal saio una piccola chiave legata a un filo di rame. — Allora vieni. La città ha bisogno di chi sa decifrare le bugie scritte per sembrare sacre.